Il file XLS che abbiamo fatto insieme ieri sera è qui.
Che ne pensate se la prossima volta tra i debiti a breve e quelli a lungo termine ci facciamo rientrare anche qualcosa da pagare al personale dipendente.
Così almeno facciamo vedere che in questa società ci lavora qualcuno.
O no?
Avete delle idee su come si possa fare?
La butto lì.
Io dico: TFR.
Dov'è posizionato il fondo TFR nello SP?
Il prof.
2014 Creative Commons di Marco Polini alle seguenti condizioni BY–NC–SA (Attribution; Non Commercial; Share Alike). Il contenuto della presente licenza è identico a quello che il collettivo di scrittori WU MING usa per i propri lavori. Ne condivido i valori. Tra cui, ad es.,"gli autori difendono la gratuità del prestito bibliotecario e sono contrari a norme o direttive che, monetizzando tale servizio, limitino l’accesso alla cultura."
mercoledì 24 settembre 2014
martedì 23 settembre 2014
Esercizio #2: il calcolo dei MARGINI - 5 serale
Tema #3: i MARGINI – 5 serale
Rispondo
alla richiesta del TXT dell'esame: [Il candidato] “illustri le
informazioni desumibili dai margini patrimoniali”.
Già
sappiamo che i margini sono delle differenze (con risultato espresso
in €; le formule un po' più complesse prevedono anche delle
somme), mentre gli indici sono delle divisioni (con risultato
espresso a volte in termini %).
Premessa
importante: “Avete mai sentito dire che una famiglia è riuscita a
pagare l'acquisto di una casa strisciando la propria carta di
credito?”
NO,
chissà perché?
Ecco,
per le imprese è la stessa cosa solo che si chiama PRINCIPIO DI
CORRELAZIONE TRA FONTI DI FINANZIAMENTO E IMPIEGHI.
Non
c'è l'equilibrio patrimoniale né quello finanziario quando l'attivo
immobilizzato (= beni “strumentali” che debbono rimanere in
azienda per un periodo di tempo medio-lungo) è “coperto”, anche
solo in parte, attingendo dai debiti a breve termine.
I
MARGINI
1.
MARGINE DI STRUTTURA (MS) = PATRIMONIO NETTO (PN) –
ATTIVO IMMOBILIZZATO (AI)
se
MS>0 allora la situazione è OK (equilibrio patrimoniale
perfetto)
se
MS<0 allora occorre calcolare anche il margine seguente
2.
MARGINE DI STRUTTURA SECONDARIO O DI SECONDO TIPO O GLOBALE
(MS.2) = (PN + DEBITI A M/L TERMINE) - ATTIVO IMMOBILIZZATO
(AI)
se
MS.2>0 allora la situazione è OK anche se non proprio ideale
(equilibrio finanziario raggiunto)
se
MS.2<0 allora la situazione è deleteria nel senso che l'impresa
potrebbe non riuscire a onorare i propri obblighi di pagamento nel
breve periodo.
Sempre
nel breve periodo, infatti, dovrebbe riuscire a dismettere e
monetizzare alcuni beni strumentali per ricevere il denaro
indispensabile per pagare i debiti di breve durata.
In
questo caso l'impresa si troverebbe ad affrontare oggettive
difficoltà che potrebbero condurre ad un quadro d'INSOLVENZA
conclamata che sarebbe il preludio al FALLIMENTO.
Siccome
vale la regola fondamentale della Partita Doppia (PD)
per
cui
TOT
IMPIEGHI = TOT FONTI DI FINANZIAMENTO
se
vale per definizione che:
3.
CAPITALE (o patrimonio) CIRCOLANTE NETTO (CCN) =
ATTIVO CIRCOLANTE (AC) – DEBITI A BREVE TERMINE (DB)
allora
MS.2
= CCN
quindi
se
CCN>0 allora la situazione è OK (anche se non proprio ideale,
equilibrio finanziario raggiunto)
se
CCN<0 allora la situazione è allarmante
come
per il MS.2
4.
il MARGINE DI TESORERIA (MT) è una sorta di
“raffinamento” del concetto di CCN
dato
che ATTIVO CIRCOLANTE (AC) = RIMANENZE (R) + CREDITI A BREVE (CB) +
LIQUIDITA' IMMEDIATA (LI)
per
calcolare il MARGINE DI TESORERIA (MT) occorre considerate “solo”
i CREDITI A BREVE e le LIQUIDITA' IMMEDIATE
quindi
MARGINE
DI TESORERIA (MT) = [CREDITI A BREVE (CB) + LIQUIDITA' IMMEDIATA
(LI)] - DEBITI A BREVE TERMINE (DB)
se
MT>0 allora la situazione è OK (equilibrio monetario perfetto)
se
MT<0 allora la situazione è ancora più preoccupante di quando il
“solo” CCN<0.
Il prof.
Il prof.
lunedì 22 settembre 2014
Può far comodo #1 - 5 serale
Sapere:
la distinzione tra imprese in base al loro processo produttivo:
1. industriali,
2. commerciali,
3. di servizi.
L'impresa industriale effettua una produzione economica diretta:
trasforma fisicamente le "materie prime", prima, in "semilavorati" e, poi, in "prodotti finiti".
Ha bisogno d'impianti, macchinari, attrezzature piuttosto costose che rientrano nell'ATTIVO IMMOBILIZZATO.
Questi BENI STRUMENTALI (chiamati così perché sono gli "strumenti" che servono per produrre altri beni) sono soggetti ad AMMORTAMENTO dato che rimangono in azienda per un periodo di tempo lungo (5/10 anni o anche molto di più come per gli impianti).
NB: nell'esercizio la Alfa S.p.A. è un'impresa industriale.
In genere l'ATTIVO IMMOBILIZZATO, nelle imprese industriali, varia in termini percentuali dal 65% all'85% del TOT. IMPIEGHI.
L'impresa commerciale effettua una produzione economica indiretta:
1. opera "solo" il trasferimento nello spazio di un prodotto già "finito"
(avvicinandolo al consumatore),
2. lo conserva nel tempo
(permettendo di spostare più in avanti il suo consumo).
Ha bisogno di BENI STRUMENTALI, ad es. l'immobile in cui inserire il "punto vendita", le scaffalature, gli arredi, i registratori di cassa, etc.
Questi beni possono essere anche "noleggiati".
Nelle imprese commerciali l'ATTIVO IMMOBILIZZATO non raggiunge mai i livelli tipici delle imprese industriali.
Nelle imprese commerciali, in genere, l'ATTIVO IMMOBILIZZATO si aggira tra il 45% e il 60% del TOT IMPIEGHI.
L'impresa di servizi effettua una produzione economica "immateriale":
il servizio "puro" è una prestazione non incorporata in un oggetto.
La prestazione è legata all'erogazione che viene fatta dal personale dell'impresa di servizi.
Anziché dotarsi di un ingente attivo immobilizzato, l'impresa di servizi ha la necessità d'avere del personale per il compimento di tutta una serie d'operazioni, al limite, anche solo "intellettuali".
Alcuni beni strumentali, a corredo del lavoro intellettuale del dipendente, possono essere: la postazione PC e la linea telefonica, ad es.
Nelle imprese di servizi l'ATTIVO IMMOBILIZZATO non raggiunge neppure i livelli delle imprese commerciali, essendo il "capitale (o fattore) umano" preponderante sugli altri.
Nelle imprese di servizi, in genere, l'ATTIVO IMMOBILIZZATO si attesta mediamente tra il 30% e il 40% del TOT IMPIEGHI.
A cosa ci serve sapere tutto ciò?
A determinare, in maniera opportuna, il valore dell'attivo immobilizzato e dell'attivo circolante (per differenza) quando in base alle informazioni dell'esercizio ci siamo ricavati l'ammontare del TOT IMPIEGHI (= TOT FONTI DI FINANZIAMENTO).
Il prof.
la distinzione tra imprese in base al loro processo produttivo:
1. industriali,
2. commerciali,
3. di servizi.
L'impresa industriale effettua una produzione economica diretta:
trasforma fisicamente le "materie prime", prima, in "semilavorati" e, poi, in "prodotti finiti".
Ha bisogno d'impianti, macchinari, attrezzature piuttosto costose che rientrano nell'ATTIVO IMMOBILIZZATO.
Questi BENI STRUMENTALI (chiamati così perché sono gli "strumenti" che servono per produrre altri beni) sono soggetti ad AMMORTAMENTO dato che rimangono in azienda per un periodo di tempo lungo (5/10 anni o anche molto di più come per gli impianti).
NB: nell'esercizio la Alfa S.p.A. è un'impresa industriale.
In genere l'ATTIVO IMMOBILIZZATO, nelle imprese industriali, varia in termini percentuali dal 65% all'85% del TOT. IMPIEGHI.
L'impresa commerciale effettua una produzione economica indiretta:
1. opera "solo" il trasferimento nello spazio di un prodotto già "finito"
(avvicinandolo al consumatore),
2. lo conserva nel tempo
(permettendo di spostare più in avanti il suo consumo).
Ha bisogno di BENI STRUMENTALI, ad es. l'immobile in cui inserire il "punto vendita", le scaffalature, gli arredi, i registratori di cassa, etc.
Questi beni possono essere anche "noleggiati".
Nelle imprese commerciali l'ATTIVO IMMOBILIZZATO non raggiunge mai i livelli tipici delle imprese industriali.
Nelle imprese commerciali, in genere, l'ATTIVO IMMOBILIZZATO si aggira tra il 45% e il 60% del TOT IMPIEGHI.
L'impresa di servizi effettua una produzione economica "immateriale":
il servizio "puro" è una prestazione non incorporata in un oggetto.
La prestazione è legata all'erogazione che viene fatta dal personale dell'impresa di servizi.
Anziché dotarsi di un ingente attivo immobilizzato, l'impresa di servizi ha la necessità d'avere del personale per il compimento di tutta una serie d'operazioni, al limite, anche solo "intellettuali".
Alcuni beni strumentali, a corredo del lavoro intellettuale del dipendente, possono essere: la postazione PC e la linea telefonica, ad es.
Nelle imprese di servizi l'ATTIVO IMMOBILIZZATO non raggiunge neppure i livelli delle imprese commerciali, essendo il "capitale (o fattore) umano" preponderante sugli altri.
Nelle imprese di servizi, in genere, l'ATTIVO IMMOBILIZZATO si attesta mediamente tra il 30% e il 40% del TOT IMPIEGHI.
A cosa ci serve sapere tutto ciò?
A determinare, in maniera opportuna, il valore dell'attivo immobilizzato e dell'attivo circolante (per differenza) quando in base alle informazioni dell'esercizio ci siamo ricavati l'ammontare del TOT IMPIEGHI (= TOT FONTI DI FINANZIAMENTO).
Il prof.
Ricorda #1 - 5 serale
Alcune formule:
1. Capitale proprio = capitale sociale + riserve
CP = CS+RIS
2. TOT DARE = TOT AVERE =
TOT ATTIVITA' = TOT PASSIVITA' =
TOT ATTIVO = TOT PASSIVO =
TOT IMPIEGHI = TOT FONTI DI FINANZIAMENTO (nello SP)
3. dalla formula 2 si capisce che DARE, ATTIVITA', ATTIVO, IMPIEGHI sono sinonimi.
Lo stesso per AVERE, PASSIVITA', etc.
Alcuni indici:
4. ROE = Return On Equity
(Equity = azione della S.p.A.)
ROE = UTILE/CAPITALE PROPRIO
se c'è una perdita il ROE sarà negativo
il ROE indica in termini percentuali la redditività dell'azionista
NB: se conosco il ROE e il CAPITALE PROPRIO posso determinare l'ammontare dell'UTILE (o PERDITA d'esercizio)
UT = CP*ROE
ad es. € 5.600.000 * - 0,06 = - € 336.000
NB: PATRIMONIO NETTO = CS+RIS+UT-P (P=PERDITA)
5. LEVERAGE (o “leva finanziaria” o “effetto leva”)
LEVERAGE = TOT IMPIEGHI/CAPITALE PROPRIO
NB: se conosco il LEVERAGE e il CAPITALE PROPRIO posso determinare l'ammontare del TOT IMPIEGHI
[ricorda TOT IMPIEGHI = TOT FONTI DI FINANZIAMENTO nello SP]
infatti, TOT IMPIEGHI = LEVERAGE*CP
ad es. 2,6 * € 5.600.000 = € 14.560.000
6. la scomposizione del ROE
ROE = ROI*LEVERAGE*INCIDENZA GESTIONE NON CARATTERISTICA =
= UT/CP = [RO/TI]*[TI/CP]*[UT/RO]
TI, sopra e sotto, si semplificano
RO, sopra e sotto, si semplificano
guarda caso rimangono solo UT, sopra, e CP, sotto, quindi UT/CP = ROE
NB: RO = REDDITO OPERATIVO = risultato della GESTIONE CARATTERISTICA
7. la scomposizione del ROI
ROI = ROS*ROTAZIONE DEGLI IMPIEGHI
ROI = RO/TOT IMPIEGHI = [RO/RICAVI NETTI DI VENDITA (sono indicati nel CE)]*[RICAVI NETTI DI VENDITA/TOT IMPIEGHI]
NB: se conosco la ROTAZIONE DEGLI IMPIEGHI e il TOT IMPIEGHI posso determinare l'ammontare dei RICAVI
infatti, RICAVI NETTI DI VENDITA = ROTAZIONE DEGLI IMPIEGHI*TOT IMPIEGHI
ad es. 1,4 * € 14.560.000 = € 20.384.000 (da inserire nel CE).
Il prof.
1. Capitale proprio = capitale sociale + riserve
CP = CS+RIS
2. TOT DARE = TOT AVERE =
TOT ATTIVITA' = TOT PASSIVITA' =
TOT ATTIVO = TOT PASSIVO =
TOT IMPIEGHI = TOT FONTI DI FINANZIAMENTO (nello SP)
3. dalla formula 2 si capisce che DARE, ATTIVITA', ATTIVO, IMPIEGHI sono sinonimi.
Lo stesso per AVERE, PASSIVITA', etc.
Alcuni indici:
4. ROE = Return On Equity
(Equity = azione della S.p.A.)
ROE = UTILE/CAPITALE PROPRIO
se c'è una perdita il ROE sarà negativo
il ROE indica in termini percentuali la redditività dell'azionista
NB: se conosco il ROE e il CAPITALE PROPRIO posso determinare l'ammontare dell'UTILE (o PERDITA d'esercizio)
UT = CP*ROE
ad es. € 5.600.000 * - 0,06 = - € 336.000
NB: PATRIMONIO NETTO = CS+RIS+UT-P (P=PERDITA)
5. LEVERAGE (o “leva finanziaria” o “effetto leva”)
LEVERAGE = TOT IMPIEGHI/CAPITALE PROPRIO
NB: se conosco il LEVERAGE e il CAPITALE PROPRIO posso determinare l'ammontare del TOT IMPIEGHI
[ricorda TOT IMPIEGHI = TOT FONTI DI FINANZIAMENTO nello SP]
infatti, TOT IMPIEGHI = LEVERAGE*CP
ad es. 2,6 * € 5.600.000 = € 14.560.000
6. la scomposizione del ROE
ROE = ROI*LEVERAGE*INCIDENZA GESTIONE NON CARATTERISTICA =
= UT/CP = [RO/TI]*[TI/CP]*[UT/RO]
TI, sopra e sotto, si semplificano
RO, sopra e sotto, si semplificano
guarda caso rimangono solo UT, sopra, e CP, sotto, quindi UT/CP = ROE
NB: RO = REDDITO OPERATIVO = risultato della GESTIONE CARATTERISTICA
7. la scomposizione del ROI
ROI = ROS*ROTAZIONE DEGLI IMPIEGHI
ROI = RO/TOT IMPIEGHI = [RO/RICAVI NETTI DI VENDITA (sono indicati nel CE)]*[RICAVI NETTI DI VENDITA/TOT IMPIEGHI]
NB: se conosco la ROTAZIONE DEGLI IMPIEGHI e il TOT IMPIEGHI posso determinare l'ammontare dei RICAVI
infatti, RICAVI NETTI DI VENDITA = ROTAZIONE DEGLI IMPIEGHI*TOT IMPIEGHI
ad es. 1,4 * € 14.560.000 = € 20.384.000 (da inserire nel CE).
Il prof.
sabato 20 settembre 2014
Tema #2: quali politiche? - 5 serale
Rispondo alla richiesta del TXT dell'esame: [Il candidato] "Suggerisca, quindi, quali politiche possono essere realizzate per ripristinare l'equilibrio patrimoniale e finanziario in presenza di margini negativi".
Quali politiche?
Quali politiche?
L'unica politica (= insieme di decisioni che l'impresa può adottare, se alcuni stakeholders vogliono, come ad es. le banche o i finanziatori più in generale) che conosco sta scritta qualche rigo sotto nel TXT dell'esame:
"nel corso del 2013 l'impresa provvede all'aumento del capitale sociale e al consolidamento parziale dei debiti a breve termine".
= Si chiedono denari "freschi" ai soci e si cerca di trasformare quanti più debiti con scadenze "corte" in debiti con scadenze medio lunghe.
"nel corso del 2013 l'impresa provvede all'aumento del capitale sociale e al consolidamento parziale dei debiti a breve termine".
= Si chiedono denari "freschi" ai soci e si cerca di trasformare quanti più debiti con scadenze "corte" in debiti con scadenze medio lunghe.
Nel frattempo si cerca di "spingere" il più possibile le vendite di prodotti "vecchi" già in listino (e, magari, proprio di quelli in magazzino) da tempo, senza fare sconti eccessivi, per migliorare il cash flow.
Così facendo si spera aumentino le entrate di denaro.
Contemporaneamente si tenta di velocizzare l'ideazione, la creazione e la messa sul mercato di quelli new.
Così facendo si spera aumentino le entrate di denaro.
Contemporaneamente si tenta di velocizzare l'ideazione, la creazione e la messa sul mercato di quelli new.
Il prof.
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venerdì 19 settembre 2014
Esercizio #1 - 5 serale
Inauguro qui la serie: "Prof, mi sa che i miei appunti sono un po' disordinati... non è che..."
Scarica qui i files dello SP (non completo, ma fino a dove siamo arrivati!):
PDF
XLS
ODS (per chi come me non usa MS Excel)
Scarica qui i files dello SP (non completo, ma fino a dove siamo arrivati!):
XLS
ODS (per chi come me non usa MS Excel)
Il prof.
Tema #1: il processo di realizzazione dell'ANALISI DI BILANCIO - 5 serale
Anticipo quello che mi era stato chiesto in classe: "Ma prof. non è che la prossima volta potrebbe parlare del tema da fare...".
Cerrrto.
Il processo di realizzazione dell'ANALISI DI BILANCIO ovviamente si divide in fasi sennò che processo è, infatti, lo stakeholder (chi è? Allora non hai letto qui) deve fare in sequenza:
1. reperire il bilancio. Dove? Per le S.p.A. non quotate, c/o il registro delle imprese tenuto finora (da una ventina d'anni a questa parte) nella Camera di Commercio (ce n'è una in ogni provincia). Per le S.p.A. quotate in borsa, sul sito internet della borsa italiana oppure sul sito internet della S.p.A. Per le S.p.A. quotate è tutto più facile perché, generalmente, il bilancio pubblicato sul sito contiene già tutte le informazioni di un bilancio analizzato. Che fortuna!
2. riclassificare i prospetti del bilancio (SP e CE)
3. calcolare i margini (quasi sempre sono delle sottrazioni) e gli indici (sono delle divisioni)
4. leggere attentamente il RENDICONTO FINANZIARIO (RF) per rendersi conto di come fa la S.p.A. a generare le proprie entrate e le proprie uscite di denaro (analisi dei flussi di cassa o cash flow)
5. analizzare i risultati ottenuti per effettuare manovre correttive e/o migliorative delle decisioni gestionali già realizzate (feed back).
Il prof.
Cerrrto.
Il processo di realizzazione dell'ANALISI DI BILANCIO ovviamente si divide in fasi sennò che processo è, infatti, lo stakeholder (chi è? Allora non hai letto qui) deve fare in sequenza:
1. reperire il bilancio. Dove? Per le S.p.A. non quotate, c/o il registro delle imprese tenuto finora (da una ventina d'anni a questa parte) nella Camera di Commercio (ce n'è una in ogni provincia). Per le S.p.A. quotate in borsa, sul sito internet della borsa italiana oppure sul sito internet della S.p.A. Per le S.p.A. quotate è tutto più facile perché, generalmente, il bilancio pubblicato sul sito contiene già tutte le informazioni di un bilancio analizzato. Che fortuna!
2. riclassificare i prospetti del bilancio (SP e CE)
3. calcolare i margini (quasi sempre sono delle sottrazioni) e gli indici (sono delle divisioni)
4. leggere attentamente il RENDICONTO FINANZIARIO (RF) per rendersi conto di come fa la S.p.A. a generare le proprie entrate e le proprie uscite di denaro (analisi dei flussi di cassa o cash flow)
5. analizzare i risultati ottenuti per effettuare manovre correttive e/o migliorative delle decisioni gestionali già realizzate (feed back).
Il prof.
Tutti i DOC del Bilancio - 5 serale
Qui potete scaricare l'intero TXT degli appunti che ho scritto sul Bilancio (PDF).
Son poche cose.
Il prof.
Son poche cose.
Il prof.
giovedì 18 settembre 2014
Argomenti lezione lunedì 15/09/14 - 3 serale
- Introduzione alla contabilità: i registri obbligatori per il Codice civile;
- il libro giornale (l'unico dei tre registri ad essere quello contabile);
- il libro degli inventari (= bilancio);
- il fascicolo della corrispondenza (il cd. protocollo in entrata e in uscita);
- il significato della parola contabilità;
- la definizione di conto: cos'è?; quali sono le sue caratteristiche fondamentali?
Argomenti lezione lunedì 15/09/14 - 5 serale
- Presentazione dell'insegnante e introduzione all'economia aziendale (EC.AZ) di quinta;
- indicazione del blog per la FAD. Ci siete;
- distribuzione della seconda prova della maturità 2014. Se non l'hai, oppure è stata persa, clicca qui per scaricare il PDF. Ricordo ai burocrati, e in fondo siamo un po' tutti così, che il codice ministeriale per il corso SIRIO è M730. Saperlo può far comodo in futuro, non si sa mai;
- illustrazione delle modalità di svolgimento della prova (PDF pro memoria a cura del vostro insegnante di EC.AZ preferito);
- avvertenze generali sul contenuto della prova (PDF);
- lettura individuale e analisi del testo;
- individuazione delle parti fondamentali;
- inizio dello svolgimento dell'esercizio obbligatorio.
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